lunedì 24 settembre 2007

CHI VUOL ESSERE ITALIANO?


Domanda:

Cosa pensa Gerry Scotti del popolare comico genovese, Beppe Grillo?

A. Un terrorista B. Un Antipolitico

C. Un neoqualunquista D. Uno che tutti sono riusciti a cascarci

Cari amici del Blog,
la risposta è la D. ma sapete cosa dice Gerry Scotti di Beppe Grillo? Invita a non fidarsi dei proclami del comico: «Grillo è bravo, furbo, intelligente e con delle caratteristiche uniche», ma sinceramente - dice il presentatore di Canale 5 - sono stupito «dal fatto che tutti sono riusciti a cascarci».
Strano paese l'Italia, la politica viene affrontato da un comico, il tg più serio è considerato quello di Antonio Ricci "Striscia la notizia", e un presentatore che commenta su La Stampa le iniziative di Grillo.
Anche a Jesolo, Grillo non finisce di far parlare di se, attacca tutti, in primis il Papa, bollandolo come: "Un amministratore delegato tedesco che gestisce due milioni di lavoratori in nero" poi torna a sferzare il mondo della politica: Il Parlamento? Con una media di un pregiudicato ogni 10 parlamentari spaventa perfino il Bronx, dove di pregiudicati ce n’è solo uno su 15».
Non a caso oggi, nel suo Blog dedica un post interamente ai condannati in parlamento, 10 per Forza Italia, 3 Lega Nord, 2 Alleanza Nazionale, 2 UDC di Casini, e 1 a testa per Rifondazione Comunista, 1 per PSI- DC, 1 per Margherita, 1 per Democratici di sinista, 1 per PRI, 1 per RNP.
Ma le parole più dure il comico genovese le riserva a Clemente Mastella. L’ultimo post lasciato da Grillo sul suo blog è tutto per il ministro della Giustizia: «Parlare di Mastella è come sparare su un tonno in scatola. Non riesco più a stargli dietro». Questa volta a finire sul banco degli imputati è il blog di discussione aperto dal leader dell’Udeur, che non garantirebbe la totale libertà di espressione tipica di internet. «La Rete è nata libera - spiega il comico -. Una delle sue leggi è la trasparenza. Non si può nascondere nulla in Rete e non si possono raccontare balle.
Non è solo il Guardasigilli il bersaglio del comico più discusso del momento. Destra e sinistra, il leader del V-day ha una parola per tutti. A Pier Ferdinando Casini che il giorno del V-day lo aveva definito un terrorista risponde così: «Si deve vergognare: proprio lui che fa il genero di Caltagirone di professione, e nel cui partito c’era Mele (il deputato dimessosi dal gruppo dell’Udc dopo essere stato scoperto in un festino a base di droga e sesso, ndr) e che va al Family day con due famiglie». Di Walter Veltroni ripete: «Un topo Gigio alla guida di un Partito democratico nato morto».Il premier è di nuovo «il valium Romano Prodi che ha l’encefalite letargica». E al viceministro dell’Economia, Vincenzo Visco chiede: «Dove sono finiti i soldi che mancano derivanti dagli appalti sulle concessioni dei macchinari per i giochi d’azzardo. Pari a 4 Finanziarie». Ma non è per nulla tenero nemmeno col ministro delle Telecomunicazioni, Paolo Gentiloni, colpevole, a suo dire, di tergiversare sulla questione di Rete 4: «Dice di essere nato vecchio e che ora si sente giovane ma è nato solo str... e rimane str...».Le critiche a 360 gradi del comico al mondo delle istituzioni e dei partiti non scoraggiano però gli esponenti politici dal tentare un’analisi del fenomeno Grillo. Per il ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero su «moralità politica», esigenza che la «politica riprenda in mano l’economia» e «lotta alla precarietà», Grillo ha ragione.
Articolo preso da La stampa.it

1 commento:

Anonimo ha detto...

Parole sante Nicola! dknight2000