domenica 14 ottobre 2007

Dal Blog di Di Pietro su Lavoro Precarietà Futuro


Cari Amici del Blog,


oggi voglio portare alla vostra attenzione, quello che dice Il Minostro Di Pietro nel suo Blog su Lavoro Precarietà Futuro, intervallati dai miei commenti, lo stesso articolo lo troverete nel blog di Di Pietro http://www.antoniodipietro.it/ modificato per via dell spazio....


"I precari sono circa cinque milioni e mezzo, in prevalenza giovani che non possono pianificare il loro futuro, farsi una famiglia, aprire un mutuo. Il numero sta crescendo insieme alla fuga all’estero di molti laureati. Le protezioni sociali per queste persone sono inesistenti, la pensione, se l’avranno, sarà a livello di sopravvivenza."


Condivisibile, ma non credo che il problema sia il poter aprire un mutuo per una casa e per sposarsi, la società odierna vuole creare una società di indebitati. I laureati scappano perchè non trovano un lavoro. Ma non abbiamo scoperto l'acqua calda.


La legge 30 va rivista a favore dei lavoratori, non è possibile che alcune aziende siano fatte quasi completamente da precari con il solo obiettivo di godere di sgravi fiscali. Né che i precari guadagnino molto meno di un lavoratore dipendente


La legge 30 più nota come Legge Biagi, sicuramente va rivista, il problema non è che alcune aziende siano fatte da precari per godere di sgravi fiscali, il problema è di vedere il motivo per cui una azienda non è nelle condizioni di poter assumere del personale a tempo indeterminato, magari un lavoratore costa molto? Magari le aziende sono talmente tassate, che non riescono ad andare avanti, un lavoratore costa troppo, le aziende vendono di meno perchè non risultano essere molto competitive, rispetto alle aziende degli altri paesi. Chiederei al Ministro di considerare oltre alla fuga dei laureati, la fuga degli impresari e delle loro imprese.

Per quanto riguarda le morti sul lavoro Di Pietro afferma che: "Lo Stato deve intervenire con l’inasprimento delle sanzioni, con un servizio di ispezioni reale ed efficace e non sulla carta come avviene spesso oggi. Chi causa la morte di un lavoratore, di frequente un capofamiglia, per incuria o mancanza di investimenti in sicurezza deve pagarne il prezzo anche con la chiusura dell’azienda. Vorrei aggiungere che un imprenditore non costruisce un'impresa per far si che i suoi lavoratori abbiano degli incidenti oppure che nella sua azienda avvengano delle morti, potremmo dire di sanzionare le case automobiliste poichè le loro auto non sono talmente sicure da evitare gli incidenti mortali autostradali. Quindi parlare di chiusura di una azienda, solo per il fatto di un'incidente mortale sul lavoro mi sembra un pò troppo banale. Facciamo invece in modo da colmare la mancanza di investimenti in sicurezza, magari scaricandoli dalle tasse e con degli incentivi, anzichè far gravere spese e sanzioni sempre sulle aziende, che poi va a discapito dei lavoratori.


Inoltre aggiunge il ministro: Inoltre, la diffusione della banda larga, la liberalizzazione del Wi-Max sono la base per lo sviluppo del Paese, ogni giorno che passa ci allontaniamo dall’Europa che conta. Se un bambino delle elementari danese o inglese studia collegato a Internet, da noi ci vuole uno zaino con dieci chili di libri e il ritorno alle tabelline invece dell’insegnmento obbligatorio della lingua inglese."


Il Ministro non dice nulla di nuovo, già il governo Berlusconi, parlava delle tre I, in cui si contemplava Internet e Inglese e Impresa. Non importano le modalità di insegnamento tra un bambino danese o italiano, la cosa importante è il risultato. Ci sono delle Menti che non riescono ad emergere perchè non viene dato spazio alla ricerca, tanto che sono costretti ad andare fuori
e lì riescono ad imporsi e a dare risultati, alla fine poi si legge il Nobel Italo-americano. Quando un premio Nobel per la Fisica non riesce a far partire un progetto in Sicilia sul Solare termodinamico, mentre in Spagna, allo stesso Carlo Rubbia, gli cambiano le leggi per permettergli di realizzare il suo progetto abbiamo già detto tutto. Il ministro parla di Inglese, nel suo governo si parla di ritorno al Latino.... Il problema non sta nel dire di cosa ci sia il bisogno, il problema principale è quello di attivarsi e risolvere il problema. Ma si sa a sinistra si parla e si parla e poi si straparla.

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