mercoledì 18 giugno 2008

LA MESSA TRADIZIONALE TRIDENTINA - PADRE VINCENZO NUARA vs mons. PIO VIGO vescovo di ACIREALE.


Cari amici del Blog,
oggi parliamo di Chiesa, e vi voglio portare alla conoscenza di un caso che riguarda due persone che conosco benissimo: il Reverendo p. Vincenzo M. Nuara, O.P. e Mons. Pio Vigo Arcivescovo di Acireale. Perchè interessarsi a questi due individui? Semplicemente perchè P. Nuara è stato rimosso senza preavviso dalla carica di Rettore della chiesa di S. Rocco in Acireale e dunque non più in facoltà di stabilire il culto nella stessa, impedendogli di fatto la possibilità di celebrare la S. Messa Tridentina secondo le disposizioni del Motu Proprio “Summorum Pontificum” di S. S. Benedetto XVI e da Vicario episcopale per la Vita consacrata della medesima Diocesi da mons. Pio Vigo. Come vi dicevo conosco molto bene sia Padre Nuara, con cui ho lavoro proficuamente per tanti anni, partecipando alle riunioni del Gris, e alle riunioni della Conferenza Episcopale Siciliana dove ero il sostituto del delegato diocesano per l'Ecumenismo e il dialogo, Mons. Adragna, mentre P. Nuara partecipava alla C.E.Si in quanto presidente per il GRIS di Palermo. Conosco anche mons. Pio Vigo infatti nel 1997 andai con lui in Missione in Tanzania e mi sembra incredibile che entrambi siano entrati in conflitto.
Innanzitutto voglio dare piena solidarietà a Padre Nuara, ricordo ancora le lezioni di Gregoriano che cercava di farci imparare e le adorazioni eucaristiche e con quanta solennità venivano celebrate nella Cappella di Santa Caterina a Palermo.
Per quanto riguarda Mons. Pio Vigo, molte volte l'ho visto troppo debole nel prendere decisioni molto spesso fallimentari, specie durante il suo mandato episcopale nella Arcidiocesi di Monreale, decaduta a semplice diocesi senza che lui abbia alzato un dito in merito al mantenimento dell'Arcidiocesi.
Tanto per comprendere di cosa sto parlando vi invito a leggere questa lettera di alcuni giovani che amano andare a messa non celebrata come la vediamo noi ogni domenica ma preferiscono il rito che veniva utilizzato quarant'anni fa prima che il concilio rinnovasse la liturgia della messa che viene denominata Messa Tridentina.

Il gruppo “Giovani e Tradizione” a seguito della grave decisione del Vescovo di Acireale presa con il placet dei Superiori dell’Ordine domenicano (il Provinciale ed il Priore di Catania), esprime piena ed incondizionata solidarietà al Reverendo p. Vincenzo M. Nuara, O.P. rimosso senza preavviso dalla carica di Rettore della chiesa di S. Rocco in Acireale -e dunque non più in facoltà di stabilire il culto nella stessa, impedendogli di fatto la possibilità di celebrare la S. Messa Tridentina secondo le disposizioni del Motu Proprio “Summorum Pontificum” di S. S. Benedetto XVI- e da Vicario episcopale per la Vita consacrata della medesima Diocesi.

Questo increscioso ed immotivato atto, nelle modalità fredde e prive di carità cristiana in cui è avvenuto, è solo l’ultimo atto di una lunga serie di intimidazioni, aggressioni verbali, stravaganze giornalistiche ed umiliazioni cui p. Nuara è stato oggetto da quando ha deciso di obbedire al S. Padre esaudendo le richieste rivoltegli dai fedeli di celebrare la S. Messa Tradizionale.

Non per ultimo sottolineiamo che domenica scorsa (4 Maggio) p. Nuara ha dovuto egli stesso per due volte (alle ore 11,00 e alle ore 19,00) dare la notizia dei sopracitati provvedimenti ai fedeli increduli e sconvolti, umiliandosi così oltremodo, in quanto nessuno dei suoi diretti superiori – perfettamente al corrente delle decisioni prese su di lui – ha ritenuto opportuno essergli vicino e sostenerlo in quella imbarazzante situazione.
Tralaltro nessuno si è preoccupato di provvedere all’invio di un sacerdote per la celebrazione della S. Messa né al mattino, né alla sera.

Ci si chiede di quali gravi colpe si sia macchiato p. Nuara, quali gravi atti abbia compiuto per meritare tale trattamento, vista l’energia e l’impegno con i quali sempre si è speso per il bene della comunità acese?

Forse la sua più grave colpa è stata quella di rimanere pienamente fedele alla Chiesa Cattolica e di obbedire al Papa e di celebrare la S. Messa Tradizionale?

A dimostrazione di ciò, martedì 6 Maggio, dopo la prima messa celebrata da un suo confratello, lo stesso ha provveduto immediatamente a smantellare l’altare predisposto per celebrare “coram Deo”.

Ci auguriamo che quanto prima questa situazione rientri e che tutto si risolva per il meglio.

Preghiamo il Signore e la Madonna in questo momento di prova affinché sorreggano noi e chi ha il potere di prendere le decisioni opportune.

Acireale 06 Maggio 2008

Angelo Pulvirenti
Coordinatore di “Giovani e Tradizione”

Caro Angelo Pulvirenti ti esprimo tutta la mia soliderietà per quello che vi sta accadendo, molte volte si cerca di dare solidarietà a gruppi protestanti e interreligiosi anzichè dare risalto alle realtà parrocchiali e diocesane sane.
Ti prometto che approfondirò il tema rispondendo invece alle due Chiese che realmente esistono all'interno della Chiesa moderna.

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