giovedì 2 ottobre 2008
La memoria di Michelangelo Ilardi: Lettera aperta del figlio al Pres. Giuseppe Cruciata
Cari amici del Blog,
"recuperare dalla storia la memoria di Michelangelo Ilardi, politico eccellente e paladino della comunità", è questo che chiede il figlio Pietro Ilardi al Presidente del Consiglio comunale di Castellammare del Golfo, Giuseppe Cruciata, tramite una lettera aperta distribuita agli organi di stampa locale. L'intento del giovane Pietro Ilardi, ultimamente candidato alle elezioni comunali con il partito di Rifondazione Comunista, è quello di chiedere al Presidente del Consiglio Comunale, che venga promosso un Consiglio comunale straordinario aperto alla cittadinanza con l'ordine del giorno: La storia che ha in sè rappresentato la figura politica di Michelangelo Ilardi.
Per chi non lo sapesse, Michelangelo Ilardi, fu esponente politico di Castellammare del Golfo per 6 legislature, scomparso 3 anni in seguito ad un malore; Ilardi facendo parte da tempo con il partito comunista con l'ultima legislatura si è candidato con Forza Italia, ricoprendo il ruolo di Presidente del Consiglio Comunale nell'ultima giunta Ancona.
Nella lettera aperta, Pietro Ilardi, oltre a minacciare "una protesta degna di furia" suggerisce al Presidente del Consiglio "una profonda riflessione affinchè, colpo su colpo, preservi l'integrità della vostra messinscena pubblica". E' da tempo che Pietro Ilardi si interessa a perorare il ricordo del padre Michelangelo Ilardi attraverso dei Libri denuncia e chiedendo che venga intestata l'aula consiliare, o una via cittadina al padre.
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3 commenti:
E' stato talmente un paladino che quando i conti non gli sono quadrati è passato dalla sinistra alla destra con Forza Italia.
P.S. no comment
forse sarebbe meglio che il figlio ricordi la memoria del padre con l'esempio. A volte, le persone care scomparse vengono ricordate di piu' con l'esempio dei discendenti....piuttosto che con manifestazioni ufficiali...
Salve! I meriti o i "demeriti" hanno certamente una loro interpretazione, per cui,leggendo questa sorta di rivendicazione da parte di un figlio, tesa ad essere una protesta verso chi regge le fila di un evidente depistaggio,risponderò,seduta stante, a commentatori anonimi poco generosi che, rivendicano esclusivamente la loro proiezione accurata quali potenziali servi omonimi dello stesso depistaggio ordito e riscontrato.Devo altresì rientrare con ansia per un personalissimo desiderio in quanto tentativo di tendere una sorta di pratico orgoglio verso "coloro" che oltre ad essere stati danneggiati trattano con grazia ciò che è già di per se una battaglia persa ma mai resa alla resa poichè è stata puntualmente combattuta. Ecco,ce ne vorrebbero di gente che pubblicamente e con onestà aprono un sipario dove l'unica alternativa nnnnn può essere quella di chiuderlo perchè ciò significherebbe raccogliere le misure della schiavitù.piè
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