venerdì 11 gennaio 2008

La privacy e le intercettazioni



Cari amici del blog,
ritorno sul problema della privacy e delle intercettazioni e con l'occasione rispondo pubblicamente al commento di Fabio.

Fabio ha detto:

Solidarietà a Berlusconi per aver pilotato scelte editoriali, tg, vallette e politici in rai? Mabbravo! la solidarietà la faccio a quei cittadini onesti che non hanno paura delle intercettazioni perché non hanno niente da nascondere! Chi le attacca ha qualcosa da nascondere! Fa

Le intercettazioni telefoniche non dovrebbero sussistere se non ci sono degli illeciti, personalmente sono contrario all'idea di un occhio globale che ti controlla ogni cosa che fai, la libertà di un individuo consiste anche nell'avere la tranquillità di poter dire qualcosa a qualcuno senza preoccuparsi che qualcuno ascolta le tue conversazioni private. I rapporti sociali che una persona ha con un altra dovrebbero essere tutelati. L'Italia non è un regime o una dittatura, dove ogni individuo deve essere controllato, intercettato. Il controllo lo si fa se sussiste un illecito se non esiste un illecito nessuno dovrebbe interessarsene tantomeno pubblicare o far ascoltare le conversazioni. La magistratura dovrebbe garantire in un certo senso i suoi cittadini.
Ancora esiste in Italia un problema chiamato il Berlusconismo acuto è una forma di malattia cronica, dove l'interesse è rivolto a quello che fa Berlusconi, a tutto quello che dice Berlusconi, quello che pensa Berlusconi. Berlusconi è al centro del'attenzione pubblica, se Berlusconi fa un scorreggia, anche quella sarà una notizia, una persona normale dirà che è naturale fare qualche scorreggia altri affetti dalla malattia del Berlusconismo acuto, dirà che le scorreggie di Berlusconi sono tossiche e che inquinano e che si dovrebbe proibire a Berlusconi di fare le scorregggie, qualcuno ascoltando le scorreggie noterà che il suono è lievemente rumoroso e che supera la soglia del rumore. Quelli che sono affetti dal Berlusconismo acuto vedono questo. Personalmente mi auguro che BErlusconi esca dalla scena politica e finalmente si inizierà a parlare di problemi più seri che l'Italia deve affrontare, come il caro vita, il problema dell'energia, sistemi ambientali per sostituire il petrolio, il debito pubblico, l'aumento delle pensioni, la criminalità organizzata e tanti altri problemi che affliggono la nostra società.
Berlusconi non è al centro dell'universo, ha 70 suonati tra un pò uscirà di scena dovremmo imparare a farne a meno. Tanto è vero che la satira malgrado attacchi il potere specialmente quella di sinistra attacca solo l'opposizione e non il potere, se se ne occupa è sempre in modo velato, mentre un Beppe Grillo attacca tutti indistintavamente, e quella è la vera forza. Bisogna combattere per le cose giuste e non combattere le persone. La solidarietà a Berlusconi non è perchè ha pilotato scelte editoriali vallette e altro in rai, la solidarietà viene data al fatto che qualcuno si permette il lusso di ascoltare delle conversazioni private tra due persone e senza che ci sia un illecito le mette a disposizione alle libere interpretazioni dei cittadini. Se ci sono degli illeciti la magistratura aprirebbe una inchiesta e a quel punto si rende nota la notizia, e si procede per vie legali.
Per quanto riguarda il discorso della RAI, non è una novità che la RAI è una azienda a conduzione familiare tanto è vero che ogni politico ha qualche parente all'interno dell'azienda, scandalizzarsi per il contenuto della conmversazione è come sparare all'aria fritta. Lo sanno tutti che in RAI si entra per raccomandazioni, non è una novità. Anche il sistema della Rai dovrebbe essere cambiato e la Rai dovrebbe essere libera da influenze politiche che variano a seconda da chi va al governo, e soprattutto si dovrebbe togliere l'onere di pagare un canone specie se l'informazione è oscurata da questo o da quello.

1 commento:

Anonimo ha detto...

la magistratura ha aperto un'inchiesta su quel caso. Le intercettazioni utilizzate poi in un processo vengono autorizzate da un giudice e il caso Berlusconi-Saccà è un caso rilevante e inquietante che sarà discusso in tribunale (e non come dici tu un fatto personale dove ci s'è messo il becco). In quella telefonata, come in quella di vespa con l'ufficio di Fini che puoi leggere su www.barberafabio.spaces.live.com ci sono fatti di enorme gravità: raccontano di un'Italia malata, dove il voto è pilotato attraverso la scelta degli ospiti in un talk, dove la gente viene raccomandata e ai giornalisti viene detto cosa devono dire. Questo è il vero regime. Intercettare i farabutti è nel nostro diritto. Imbavagliare, pilotare o zittire la stampa è un REATO. Sei un ignorante! Fabio