mercoledì 16 gennaio 2008

Benedetto XVI e visita a La Sapienza


Cari amici del Blog,
Benedetto XVI annulla la sua visita ufficiale a La Sapienza di Roma, dopo che 67 professori si sono opposti a questa visita. Ugualmente farà recepire il discorso che avrebbe fatto in occasione della sua visita.
Le reazioni politiche Fonte Ansa
L'Unione, in testa il premier Romano Prodi, critica il clima di intolleranza e di tensione creato nell'Ateneo. Compatta la condanna del centrodestra, a partire da Silvio Berlusconi, che attacca la sinistra alleata a "frange intolleranti". Si distinguono dal coro Marco Pannella e il senatore Verde Giampaolo Silvestri, solidali con i docenti che hanno trovato improprio l'invito del rettore. "Questi professori - osserva il leader radicale - ricordano quella dozzina di professori che negli anni Trenta si rifiutarono di giurare fedeltà al regime fascista". Più sfumato il giudizio di Enrico Boselli che pur definendo "opportuna" la decisione del Papa, osserva che "nessuno ha il diritto di mettere bavagli". Netto invece Prodi. Il presidente del Consiglio condanna "i gesti, le dichiarazioni e gli atteggiamenti che hanno provocato una tensione inaccettabile e un clima che non fa onore alle tradizioni di civiltà e di tolleranza dell'Italia". Ed esprime "solidarietà forte e convinta" a Benedetto XVI e "profondo rammarico" per la decisione. "Nessuna voce - ammonisce - deve tacere nel nostro Paese, a maggior ragione quella del Papa". Anche Berlusconi boccia "un certo fanatismo che nulla ha di autenticamente laico". Poi attacca a testa bassa la sinistra, osservando che "ancora una volta dovrebbe fare un severo esame di coscienza. L'alleanza con certe frange intolleranti, e la campagna di anticlericalismo ideologico fomentata da alcuni partiti della maggioranza hanno creato il clima nel quale è maturata questa pagina vergognosa". Per il leader del Pd, Walter Veltroni, "ogni atteggiamento di intolleranza" compreso questo verso il Papa "fa male alla democrazia e alla libertà".

Franco Giordano (Prc) si dice "dispiaciuto". "Penso che il primo principio della laicità- aggiunge - sia il libero confronto e la libertà di parola anche di esprimere contenuti diversi e distanti dall'uditorio". Tocca a Fabio Mussi intervenire alla Camera a nome del governo. Il ministro dell'Università condanna i professori, definendo quanto avvenuto "gravemente sbagliato per la natura dell'Università e della sua missione". Il centrodestra accusa il governo di danneggiare, ancora una volta, l'immagine dell'Italia nel mondo. In più l'opposizione, stavolta assieme al Pd, attacca i 67 promotori dell'appello contro Benedetto XVI riscoprendo la formula dei 'cattivi maestri', l'espressione con cui Indro Montanelli additò i professori che, secondo lui, negli anni '70 incitarono i propri studenti alla lotta armata. Un paragone usato oggi dallo stesso rettore della Sapienza, Renato Guarini, e rilanciato dagli azzurri Maurizio Lupi e Fabrizio Cicchitto, da Gianni Alemanno e Riccardo Pedrizzi di An, da Francesco Storace (La Destra) e dal capogruppo Pd, Antonello Soro.

Durissimo anche il leader di An, Gianfranco Fini: ''E' inaccettabile che qualcuno in nome della laicità abbia atteggiamenti laicisti e irrispettosi e che non hanno nulla a che vedere con la democrazia italiana". "Complimenti - ironizza il leader Udc, Pier Ferdinando Casini - ai 67 firmatari dell'appello. Con la loro intolleranza hanno dimostrato lo stato di desolazione dell'Università italiana e la debolezza culturale dei reduci del '68. Se questi sono i maestri dei nostri figli, c'é da aver paura per il nostro futuro". Infine, Umberto Bossi: "Mi meraviglia che i politici non abbiano difeso il Papa prima, quelle di queste ore sono difese tardive. E' l'uomo più importante di Roma a lui guardano milioni di persone in tutto il mondo. E' lui che fa vivere ancora Roma e la risposta è questa... Lo trovo sconcertante".

Penso che ostacolare una visita del Papa in una Università così importante come La Sapienza sia una scelta inopportuna, per tanti motivi. In nome della laicità a maggior ragione non si dovrebbe far tacere una voce così eminente come quella del pontenfice che oltre ad essere il Capo della Chiesa Cattolica universale, è anche un illustre teologo ed intellettuale ed anche scrittore di innumerevoli libri. Opporsi alla visita del Papa è chiudere le porte ad un alto esponente e promotore della cultura. Anzichè preoccuparsi della visita del Papa, questi eminenti professori, dovrebbero interrogarsi delle motivazioni per la quale l'Italia si trova come fanalino di coda per quanto riguarda i laureati, 11% di maschi e 12% per le femmine, dove siamo quasi allo stesso livello della Romania.
IPSO DIXIT

2 commenti:

Anonimo ha detto...

mentre tu ti arrovelli per capire per quale motivo quei "maledetti comunistoni" de La Sapiena non hanno voluto far parlare il povero pastore tedesco (lo stesso che se potesse metterebbe gli scienziati al rogo) io ti dico che a difesa della laicità di un posto pubblico dove si fonda la scienza e la ragione (contro un fondamentalismo religioso pericoloso com'è quello cattolico) faremo un dibattito con il movimento degli atei anche a castellammare! Saluti, Fabio

Lentini Nicolò ha detto...

Grazie Fabio del tuo commento, sono felice del commento. Cmq al di là delle sterili motivazioni anticattoliche sono del parere insieme ad esponenti di destra e di sinistra che non far parlare una personalità come Papa Benedetto, sia sempre un errore, non tanto per il ruolo istituzionale che lui ha in quanto Papa ma dovrebbe essere preso in considerazione per il fatto che è autore di moltissimi libri.