venerdì 15 febbraio 2008
San Faustino: la Festa dei Single
Cari amici del Blog,
in omaggio ai 7 milioni di single italiani, ai quali viene associato e ormai consolidato tradizionalmente come loro protettore San Faustino. Quindi beccatevi la storia del santo tanto per potere parlare.
San Faustino e san Giovita, originari di Brescia, sono i patroni di questa città (15 febbraio). La "Leggenda maior" ci racconta che entrambi erano figli di una nobile famiglia pagana di Brescia. Entrarono presto nell'ordine equestre e divennero cavalieri. Attratti dal Cristianesimo, dopo lunghi colloqui con il vescovo sant'Apollonio, chiedono e ottengono il battesimo. Si dedicano subito all'evangelizzazione delle terre bresciane e per il loro zelo il vescovo Apollonio nomina Faustino presbitero e Giovita diacono. Il successo della loro predicazione li rende invisi ai maggiorenti di Brescia che approfittando della persecuzione voluta da Traiano (la terza) invitano il governatore della Rezia Italico ed eliminare i due col pretesto del mantenimento dell'ordine pubblico. La morte di Traiano ritarda però i piani del governatore, che approfittando però della visita del nuovo imperatore Adriano a Milano denuncia i due predicatori come nemici della religione pagana. L'imperatore preoccupato da l'autorizzazione a Italico per la loro persecuzione. Questi dapprima minacciandoli di decapitazione chiede ai due giovani di abiurare e di sacrificare agli dei, ma i due si rifiutano e per questo vengono carcerati. Nel frattempo l'imperatore Adriano conduce una campagna militare nelle Gallie e rientrando in Italia si ferma a Brescia, Italico lo coinvolge direttamente nella questione ed è l'imperatore stesso a chiedere ai giovani il sacrificio al dio sole. I giovani non solo si rifiutano ma danneggiano la statua del dio. L'imperatore ordina allora che siano dati in pasto alle belve del circo, ma le bestie si accovacciano mansuete ai piedi dei giovani e Faustino approfitta dell'occasione per chiedere la conversione degli spettatori dello spettacolo circense e molti proclameranno la loro fede al Cristo, tra questi Afra, la moglie del governatore Italico, che conoscerà ella stessa il martirio e la santità. La conversione del ministro del palazzo imperiale nonché comandante della corte pretoria, Calocero, irrita ancor più l'imperatore che ordina che i giovani siano scorticati vivi e messi al rogo, ma le fiamme non lambiscono nemmeno le vesti dei giovani, che vengono condotti in carcere a Milano, perché le conversioni a Brescia continuano ad aumentare. A Milano sono nuovamente torturati e subiscono il supplizio dell'eculeo, ma anche in questa prigionia succedono eventi miracolosi, come l'uscita dal carcere dei due per incontrare e battezzare san Secondo. Trasferiti a Roma vengono portati al Colosseo dove nuovamente le belve si ammansiscono ai loro piedi. Inviati a Napoli per nave, durante il viaggio sedano una tempesta. A Napoli sono nuovamente torturati e abbandonati in mare su una barchetta, ma gli angeli li riportano a riva. L'imperatore ordina allora il loro rientro a Brescia dove il nuovo prefetto eseguirà la sentenza di decapitazione il 15 febbraio poco fuori di porta Matolfa. Saranno sepolti nel vicino cimitero di San Latino dove il vescovo san Faustino (ecco un altro santo con nome Faustino) costruirà la chiesa di San faustino ad sanguinem, poi Sant'Afra e oggi Sant'Anna Merici. Le reliquie sono oggi conservate nella basilica dedicata ai due martiri. I due martiri sono raffigurati spesso in veste militare romana con la spada in un pugno e la palma del martirio nell'altra, in altre raffigurazioni sono in vesti religiose, Faustino da presbitero, Giovita da diacono. Di storico vi è l'esistenza dei due giovani cavalieri, convertitosi al cristianesimo, tra i primi evangelizzatori delle terre bresciane e morti martiri tra il 120 e il 134 al tempo di Adriano, che molto probabilmente non li conobbe mai e che da quanto risulta non ordinò mai direttamente una persecuzione, ma semplicente non intervenne mai per impedire quelle che nascevano nei vari angoli dell'impero. Il loro culto si diffuse verso l'VIII secolo, periodo in cui fu scritta la leggenda, prima a Brescia e poi per mezzo dei longobardi in tutta la penisola ed in particolare a Viterbo. Il loro patronato su Brescia fu confermato anche a causa di una visione dei due santi che combattevano a fianco dei bresciani contro i milanesi nello scontro decisivo che fece togliere l'assedio alla città, il 13 dicembre 1438.
domenica 10 febbraio 2008
Made in Italy falsato
Cari amici del Blog,
c'è una situazione italiana che riguarda anche le imprese italiane. Ormai il made in Italy si riduce soltanto ad acquistare i capi o oggetti all'estero specie in china, e possono mettere la targhetta Made in Italy su questi prodotti poichè questi in Italia vengono completati, che vuol dire che se conpri un paio di scarpe, le suole vengono vengono dalla Romania, i lacci vengono dalla Cina, i tacchi da qualche altra parte, li assemblano in Italia e questo è un prodotto fatto in Italia, ma dell'Italia non ha nulla tranne il design e l'assemblaggio. Sono convinto che esiste in Italia un grande mercato che rigurda il mercato autenticamente italiano, e sono convinto che per rilanciare il prodotto autenticamente italiano bisogna che le quandi aziende e le grandi firme certifichino che il loro prodotto nella sua totalità sia un prodotto italiano al 100%. Bisognerebbe fare una proposta di legge con la quale un produttore può applicare l'etichetta made in Italy solo e soltanto su quei prodotti che sono stati fatti totalmente in Italia, mentre riportare con una diversa etichetta la dicitura Assemblati in Italia, mentre il made in Italy, deve avere anche un bollino blu che certifichi e garantisca tutta la filiera e che l'intero prodotto è stato fatto totalmente in Italia.
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