domenica 18 novembre 2007

Violenza degli Ultras


Cari amici del blog,

proseguendo il nostro percorso per individuare i mali dell'Italia, urge commentari i fatti che sono accaduti a Roma e a Bergamo. Cominciamo a parlare di un problema che in questo periodo è diventato un problema nazionale, gli ultras violenti fuori e dentro gli stadi, non voglio inserirlo tra i mali dell'Italia, poichè nel commentare l'accaduto vorrei essere libero di tralasciare quello che succede in altri paesi perchè le cause scatenanti dipendono da un altro fatto che cercheremo di evidenziare.

Il calcio è senza dubbio lo sport più seguito in Italia, questo è alimentato da schiere di tifosi, che riempono gli stadi con il loro tifo. Con il passare del tempo il calcio da gioco agonistico, ha assunto dei connotati economici mondiali. Si sono alimentati i club dei tifosi che si sono trasformati nei gruppi degli Ultras, i quali hanno dei posti assegnati generalmente nelle curve degli stadi.

Per quale motivo gli ultras sono diventati violenti? qual'è la goccia che ha fatto traboccare il vaso? Nell'immediatezza si sono verificati gli scontri a Roma con l'attacco alle caserme della polizia, fatti criminosi negli stadi sono avvenuti anche a Bergamo. La causa scatenante è stata l'uccisione di un ragazzo in un autogrill da parte di un poliziotto. Detto in questo modo qualcuno potrebbe obiettare che c'entra l'uccisione di questo ragazzo con la violenza degli stadi, il problema è che questo ragazzo ucciso dal poliziotto era un tifoso della Lazio. Si è venuto a sapere anche che in quell'autogrill il ragazzo ha avuto una lite con altri tifosi di un'altra squadra, ma il poliziotto che aveva sparato mirando all'auto, non sapeva esattamente cosa era successo.

Siamo davanti all'assassinio di un ragazzo da parte delle forze dell'ordine, per errore anzi sono certo che il poliziotto non voleva uccidere nessuno, ma è successo.

Perchè i tifosi si sono scagliati contro le caserme della polizia? Evidentemente perchè nella Polizia non vedono più i paladini della giustizia, dell'ordine, la polizia non è al servizio dei cittadini ma anzi vengono visti come quelli che compiono soprusi che massacrano ragazzi senza motivo come il caso Aldrovandi, che utilizzano i manganelli per picchiare nel sonno dei ragazzi in una scuola al G8 di Genova, gli abusi perpetrati da parte delle Forze dell'ordine producono nell'immaginario collettivo che sono tuoi nemici anzichè essere i garanti della Giustizia credo che parte della responsabilità degli Ultras violenti sia da attribuire a comportamenti poco corretti da parte delle forze dell'ordine. Mi dispiace dover dire ciò, poichè credo fermamente nell'operato delle forze dell'ordine quando esse svolgono un servizio alla collettività ma mi dissocio invece da coloro che indossando una divisa, commettono degli atti che in realtà non dovrebbero commettere. Picchiare ragazzi con i manganelli di ferro, non è un buon sistema per sedare dei ragazzotti allegri ed euforici per la partita vinta o persa della squadra del cuore, è meglio utilizzare dei getti di acqua colorata ed identificare in seguito al loro rientro tutti coloro che sono stati colorati dal getto di acqua, i manganelli possono anche uccidere. Ed è l'abuso nella repressione che fa scrivere nei cartelloni e adesso ammazzateci tutti, perchè le Forze dell'ordine stanno perdendo via via quel senso di difensore del cittadino. E' chiaro che comportamenti criminali da parte di persone che cercano di farsi giustizia da soli prendendo di mira degli inermi poliziotti solo perchè si deve vendicare l'uccisione di un tifoso non è un comportamento degno di un paese civile. C'è un vecchio detto che recita che ad ogni azione corrisponde una reazione contraria. Da azioni sbagliate corrispondono reazioni altrettanto sbagliate.

Detto ciò mi riservo di scrivere l'articolo inerente agli ultras violenti da una prospettiva totalmente diversa, dove la causa scatenate non sia l'uccisione di un ragazzo, ma la demenzialità di qualche delinquente che cerca di trascorrere una domenica arrecando danni alla collettività.

Ipso dixit.

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